INTERNAZIONALIZZAZIONE


Con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi attraverso i quali le imprese
investono sui mercati esteri, con il preciso obiettivo di conquistarvi progressivamente
quote di mercato. Molto spesso il processo di internazionalizzazione viene confuso con ciò
che viene definita “delocalizzazione”. Tuttavia, queste 2 strategie presentano indubbie
differenze, sia in termini di obiettivi che si intende perseguire che di risorse necessarie per
realizzare l’investimento. La delocalizzazione, infatti, comporta il trasferimento delle unità
produttive a basso valore aggiunto dal proprio mercato di riferimento verso i mercati
emergenti caratterizzati da bassi costi dei fattori della produzione. Il trasferimento in tali
mercati, però, ha il solo obiettivo di ridurre sensibilmente i costi della produzione, al fine
di offrire gli stessi prodotti a prezzi più competitivi. La peculiarità della delocalizzazione,
quindi, risiede nel fatto che il principale mercato di riferimento continua ad essere quello
originario, e non anche il mercato nel quale si è trasferita la produzione. Dal lato opposto,
invece, con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi che si prefiggono la
conquista di crescenti quote di mercato nei paesi nei quali si è scelto di investire. Quindi, a
differenza della delocalizzazione, con i processi di internazionalizzazione, le imprese aprono
nuove attività produttive nei mercati emergenti che presentano maggiori potenzialità di
sviluppo economico e commerciale, con l’obiettivo, non di abbattere i costi di produzione,
bensì di presidiare da vicino i nuovi mercati e di conquistarvi progressivamente rilevanti quote
di mercato. Inoltre, il processo di internazionalizzazione si contraddistingue dalla
delocalizzazione, in quanto caratterizzato da precise strategie di entrata nei mercati esteri.

 

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